La modularità

La caratteristica principale, insieme alla struttura completamente in alluminio, risiede nella modularità di questo case. La presenza di questi tre moduli, oltre a creare più spazio per l’installazione della scheda madre, e relativi hardware e sistemi di raffreddamento, consente anche di distribuire le unità in maniera tale che si possano adattare allo specifico ambiente. In questo modo l’accesso alle unità ottiche e di storage non sarà più un problema, l’utente potrà così scegliere di porre il case sia sopra che sotto la scrivania senza dover badare a particolari vincoli. Il Magic Cube si distingue inoltre da altri case semplicemente modulari per la possibilità di essere componibile, permettendo di essere assemblato in differenti configurazioni.

Cubitek ha ben pensato di includere i cavi specifici per consentire un’agevole connessione tra i vari moduli. I cavi da 70 cm per le connessioni SATA (sia di alimentazione sia di trasferimento dati) trovano anche degli spazi appositamente disegnati per il loro passaggio in maniera tale da rendere più pratica la connessione tra i vari moduli. In più i vari moduli presentano dei fori nei piedini e delle thumbscrew sulla paratia superiore in maniera tale da poterli fissare in pila, così da poter assemblare un vero e proprio totem tecnologico. Questi cavi-prolunga sono sleevati al fine di non compromettere l’impatto estetico del sistema. Ovviamente far passare queste prolunghe all’interno dei vari moduli, significherà, per i maniaci del cablaggio, avere dei fastidiosi cavi in disordine e che possono anche dare fastidio alle operazioni di manutenzione dell’hardware. Del resto, un piccolo scotto per ottenere questo grande beneficio della modularità del  sistema lo si deve pur pagare.